Sanremo, 25 Ottobre 2023
La decostruzione di un amore
Per capire a fondo il funzionamento di un oggetto, una macchina, un utensile, spesso dobbiamo aprirlo, smontarlo, addirittura romperlo. Per capire il funzionamento di un processo dobbiamo sviscerarlo nei particolari, chiedere aiuto a chi ne sa già qualcosa, a chi ha già esperienza. E chi ha esperienza è di solito qualcuno che ha già fatto tanti errori in quell’ambito: “Un esperto è colui che ha fatto tutti gli errori possibili in un campo molto ristretto” (Niels Bohr, uno dei padri della fisica quantistica).
Quando si tratta di amore e relazioni affettive, chissà perché, molti, soprattutto i più giovani, si illudono che tali principi non valgano. Tante ragazze giovani con cui lavoro pongono al primo posto dei propri problemi quello delle prime e nuove relazioni d’amore, di solito associato al grandissimo timore di “perdere” proprio quella giusta, l’unica, l’irripetibile. Non è quasi mai così. L’educazione, l’insegnamento di cui i giovani (e non solo) abbisognano e che è purtroppo così spesso carente, è la consapevolezza che, come tutte le cose, anche per imparare l’amore l’esperienza è indispensabile. Bisogna sbatterci la testa. Non impareremo mai se non lo smontiamo, se qualche volta non sbagliamo strada, se qualche volta non falliamo. Significa che dovremmo essere consci che cogliere l’opportunità – sì, avete letto bene, opportunità – di decostruire un amore è un’esperienza che non può che farci crescere ed aprire le porte a nuove stanze in cui sapremo muoverci con molta più padronanza e consapevolezza.
Questo certo non vuol dire che ad un certo punto, così per fare esperienza, dovremmo metterci di buzzo buono a fare fallire una relazione! E tantomeno che tutto fa brodo per accumulare esperienza, e benvenga uscire con questo o quell’altro “fintantoché non arriva di meglio” (insomma, fare dating): sarebbe solo una simulazione, da cui forse imparerete qualcosina, ma nulla più. Un poco come tentare di imparare a nuotare facendo poche bracciate in una piscina in cui toccate, facendo finta di credere che sia più profonda. Va bene una volta, ma poi dovrete buttarvi in mare aperto, senza salvagente. Se non lo fate, non imparerete mai!