Essere sé stessi in relazione all’altro
Nella vita di coppia prendersi cura dell’altro significa anche e soprattutto prendersi cura di sé; mantenere la propria individualita’ significa indirettamente mantenere e curare la relazione con l’altro.
E’ facile, soprattutto per i più giovani, non avere questa consapevolezza e ritrovarsi senza accorgersene in un circolo vizioso in cui tanto più si concentrano le proprie attenzioni e cure sull’altro, lasciando sé stessi in secondo piano, tantomeno il rapporto funziona. Una componente importante che porta all’instaurarsi di una relazione di coppia è, normalmente, l’interesse, la stima, l’ammirazione dell’uno per l’altro.Per come l’altro è in sé, senza essere ancora influenzato dalle (spesso solo presunte) aspettative dell’uno: per ciò che l’altro fa o non fa, per i suoi interessi, per il mondo che frequenta, per il background culturale…tutte cose che in questa primissima fase esistono a prescindere dall’uno.
Possiamo immaginare l’uno e l’altro come due corpi celesti: due meteoriti, le cui traiettorie vengono ad avvicinarsi ed in qualche modo si influenzano. I tanti fattori in gioco (le masse, le velocità, gli eventi che accadono nell’intorno) definiranno il successivo accadere degli eventi: possono collidere, con l’annichilimento di uno od entrambi; possono proseguire le proprie traiettorie, più o meno deviate dopo il reciproco avvicinamento; oppure possono restare l’uno nell’orbita dell’altro, come accade tra un pianeta ed un suo satellite o tra un pianeta e la sua stella. Questa è la situazione stabile e duratura che tutti vorremmo in una relazione.
La metafora cosmica dà un’ottima rappresentazione di quanto stiamo spiegando: nella situazione di migliore equilibrio, quella che assicura la continuità della relazione tra i due corpi celesti (tra l’uno e l’altro), ognuno di questi permane e mantiene la propria indipendenza (non sono collisi), tuttavia l’orbita dell’uno dipende da quella dell’altro e tra i due permane una distanza variabile ma definita, né troppo piccola né troppo grande (non proseguono ognuno per la propria traiettoria in modo indipendente). Esiste uno spazio tra i due, tuttavia la traiettoria dell’uno dipende da quella dell’altro.
E’ fondamentale nella relazione mantenere il “peso” del proprio sé e la propria orbita, che sarà influenzata ed influenzerà quella dell’altro, proprio come le orbite dei due corpi dipendono l’una dall’altra e dalle masse dei due. Annullare il proprio sé è invece deleterio: equivarrebbe all’annicchilimento della massa del corpo celeste, che quindi non potrebbe più creare attrazione gravitazionale, e l’orbita dell’altro corpo riprenderebbe quindi libera ed indipendente.
E’ proprio mantenere il nostro carattere, la nostra specificità, il nostro mondo di interessi, attività, attitudini, interpretazioni, valori che permette all’altro di trovare in noi un punto fermo di attrazione intorno a cui orbitare. La cosa è, ovviamente, reciproca tra l’uno e l’altro.
Amare e curare sé stessi è quindi fondamentale tanto e più che amare e curare l’altro: le due cose sono in realtà indistinte.